LE CEFALEE

Nella pratica clinica, l'emicrania con le sue varianti è la cefalea più frequente di cui soffrono le persone che cercano l'attenzione del neurologo specializzato. L'emicrania spesso non è riconosciuta, e anche se riconosciuta come tale, spesso non è trattata seguendo semplici, ma in genere efficaci, principi terapeutici. L'elemento più importante per un corretto inquadramento diagnostico di tutte le cefalee è una precisa analisi dei sintomi riferiti (ad es. frequenza della cefalea, localizzazione esatta del dolore, durata, tipo, presenza di altri segni clinici associati come ad es. nausea oppure lacrimazione) e delle circostanze in cui si manifestano. Importante poi assicurarsi tramite la visita neurologica che lo stato clinico-neurologico sia (come quasi sempre avviene) normale. Esami diagnostici strumentali sono spesso rinunciabili, può essere utile (con un sospetto concreto) una TAC o risonanza magnetica cerebrale per escludere cause intracraniali secondarie.

LA SINTOMATOLOGIA

I sintomi dell'emicrania in quasi tutti i casi sono molto caratteristici e da soli permettono la diagnosi. Possono talvolta essere preceduti da sintomi premonitori come cambiamenti dell'umore (euforia, iperattività, irritabilità), aumento dell'appetito in particolare per i dolci, o sete. Circa il 10% dei pazienti soffre di cosiddette 'aure' come disturbi visivi (oscuramento di un campo visivo, linee scintillanti) o disturbi della sensibilità con formicolii; raramente possono manifestarsi sintomi neurologici più importanti, come difficoltà del linguaggio, debolezza muscolare, vertigini e difficoltà della coordinazione motoria(sintomi neurologici focali si manifestano in particolare nella cosiddetta emicrania basilare e sono causati da un interessamento del tronco cerebrale irrorato dall'arteria basilare). Il dolore è pulsante e spesso (ma non sempre) localizzato in un lato della testa ('emi-crania'), è aggravato da attività fisica e accompagnato da un senso di stanchezza, ipersensibilità alla luce e ai rumori, nausea e vomito. Non raramente il dolore è cervicale (la maggior parte delle cosiddette 'cervicali' episodiche sono in realtà crisi di emicrania acuta con una localizzazione cervicale del dolore).

LA TERAPIA

Per la terapia dell'attacco acuto sono disponibili vari farmaci: analgesici eantinfiammatori classici, che bloccano la percezione del dolore come acido acetilsalicilico (Aspirina), paracetamolo, ibuprofene, diclofenac; ergotaminici, che causano il restringimento dei vasi cerebrali dilatati: ergotamina, diidroergotamina; triptani, che agiscono sui recettori della serotonina: almotriptan, eletriptan, frovatriptan, naratriptan, rizatriptan, sumatriptan, zolmitriptan. Non è possibile prevedere quale classe di farmaci sia più attiva nel singolo paziente; per questo è importante raccogliere tutte le informazioni sull'efficacia dei farmaci già assunti in passato e provarne sistematicamente l'efficacia cominciando dagli analgesici classici, che molte volte possono essere sufficienti se applicati con un dosaggio adeguato. I vari triptani si distinguono per rapidità e durata dell'azione, in genere non è necessario provare più di due triptani diversi se non sono efficaci. I triptani e gli ergotaminici sono controindicati in pazienti ipertesi, cardiopatici o con un'anamnesi di ischemia cerebrale. Non vanno inoltre somministrati in gravidanza o durante l'allattamento. Vie di somministrazione particolari (spray nasale, iniezione sottocutanea, intramuscolare o endovena) possono notevolmente migliorare la rapidità d'azione e l'efficacia dei farmaci. Gli ergotaminici sono meno efficaci dei triptani, hanno però un'azione di durata più lunga e possono essere utili in pazienti con crisi prolungate. L'aggiunta di antiemetici(metoclopramide, domperidone) potenzia l'effetto dei farmaci, oltre ad agire su nausea e vomito che spesso accompagnano l'emicrania. L'uso cronico dei farmaci qui descritti può a sua volta indurre cefalea, per cui il loro uso va limitato ad attacchi acuti di emicrania.